Vivo come un monaco. Vivo più di testa che d’azione. Poche visite, ben selezionate. Mangio, dormo, cago e osservo. Impronte per terra, fotografie in bianco e nero e film dell'orrore, sorrisi mai spenti, addii e incontri fortuiti. Ho i cassetti pieni di roba, di gente. Non ho più spazio.
Che noia gli addii. E anche gli incontri.
E chissà se ho fatto bene o se ho fatto male.
Chissà se ho fatto del bene o se ho fatto del male.
Che noia gli addii. E anche gli incontri.
E chissà se ho fatto bene o se ho fatto male.
Chissà se ho fatto del bene o se ho fatto del male.
Caro Babbo Natale non mi serve nulla, non ho proprio posto, l'ho già detto, ma se passi da 'ste parti e ti avanza un Kalashnikov lasciamelo giù che magari mi serve.
Poi te lo ridò.
Oggi e domani...e poi finalmente più patine.
RispondiEliminaSecondo me una luce come la mia ti ci voleva.
RispondiEliminaLeggevo che quel fucile pesa un sacco e ha il difetto che si surriscalda e a volte implode, tant'è che lo tengono sulla testa per sparare. Naaa pessima scelta.
Si dovrebbe far pulizia dentro di noi per accogliere il nuovo, poi passare a scandagliare armadio, cassetti e sotto il letto. Ma per cosa? Nel mio caos trovo sempre tutto.
RispondiEliminaE l'ultimo chiude la porta.
Auguri Babbo, l'unico insieme ai bambini che è rimasto a credere nelle feste. Ecco perchè i grandi le sentono evaporate...