mask
giovedì 12 gennaio 2017
ma sì, forse è stato meglio così...
"Tu
camminavi nell’inquietudine
E
la mia incudine era un cognome inesorabile
Un
deserto di incomunicabilità
Tu
eri laureato in danni irreversibili
Che
la droga provoca al cervello
Io
un po’ di questo un po’ di quello
In
fondo niente di veramente utile
Tu
eri bravissimo a specchiarti nelle vetrine
Io
altrettanto a svuotare le cantine
Per
noi amici, pochi amici, pochissimi amici
Tu
eri fortissimo a inventarti la realtà
Io
liberissimo di crederla o non crederla
E
ho sempre sperato che qualcuno un giorno parlasse male di noi
Ma
eravamo invisibili, talmente invisibili che non ci vedevamo mai"
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